Da Centro a Istituto
print this pageEra appena terminata la I Settimana di Studi con indiscutibile successo scientifico, ma il Centro e i suoi vertici si trovavano immersi anche in questioni molto pratiche: una nuova denominazione e il riconoscimento. Il 14 luglio 1969 l’Assemblea del Centro, modificò l’art. 1 dello Statuto, deliberando il cambio di denominazione del Centro in
ISTITUTO INTERNAZIONALE DI STORIA ECONOMICA “FRANCESCO DATINI”
Questa modifica se da un lato era giustificata dal desiderio di distinguersi dal Centro di Spoleto, dall’altro doveva agevolare il riconoscimento statale dell’istituzione. Durante la riunione, il Presidente Magistrali prese la parola riferendo «sui colloqui avuti dal prof. Melis con gli ambienti universitari e ministeriali dai quali proviene il suggerimento di trasformare il Centro in Istituto. Ferma la struttura precedente, l’istituto avrebbe caratteristiche universitarie e farebbe parte del Dipartimento di Storia Economica dell’Università di Firenze con titolo internazionale unico in Italia e con rilascio di lauree per dottorato di ricerche valevole come titolo specializzato presso tutti gli equivalenti Istituti del mondo». Tutto ciò avrebbe comportato il tanto desiderato contributo finanziario pubblico.
Melis raccontava a Braudel, attento e interessato anche a questi aspetti, che per ottenere il riconoscimento stava seguendo varie strade, in modo da rendere l’Istituto autonomo «come quello di Spoleto, anzi meglio». Alla fine, però, Melis decise di fermare la procedura e nell’occasione scrisse a Parigi: «La pratica del riconoscimento del nostro Istituto, così come era stata imbastita, ho pensato di sospenderla: e pertanto non siamo andati al Ministero della P.I.
Sandri se ne sta interessando a fondo e lo stesso ha fatto Manselli, con i quali ho avuto colloqui telefonici. Io penso che quando saranno usciti i primi volumi della nostra Istituzione e si sarà svolta la II Settimana ed altre manifestazioni, avremo titoli talmente grossi da poter arrivare al nostro obiettivo senza «raccomandazioni»: e naturalmente, l’obiettivo massimo, cioè la costituzione di un centro come quello spoletino, totalmente indipendente» (Melis a Tenenti, 24.11.1969).
Una decisione guidata dalla correttezza istituzionale e supportata dalla convinzione dell’elevato valore scientifico dell’Istituto. Melis cercava, voleva, un riconoscimento per merito, obiettivo difficile da conseguire oggi come allora.
Insomma, la questione del riconoscimento e del finanziamento provocarono sin dall’inizio numerose preoccupazioni tanto al Presidente come al Vicepresidente del Comitato Scientifico.