La V, la VI e la VII Settimana

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Ormai il meccanismo era rodato, anno dopo anno l’Istituto organizzava i suoi incontri. La Settimana del 1973 dedicata a «Trasporti e sviluppo economico. Secoli XIII-XVIII» fu l’ultima a cui Melis partecipò. Come sappiamo, il 26 dicembre di quell’anno morì, ma come emerge dai suoi scambi epistolari con Braudel e Tenenti egli aveva contribuito non poco anche alla preparazione della VI e della VII, dedicate rispettivamente a «Domanda e consumi. Livelli e strutture (nei secoli XII-XVIII)» e a «La moneta nell’economia europea. Secoli XIII-XVIII». D’altra parte già da allora i programmi venivano presentati con anticipo e si cercava di individuare i relatori con un significativo preavviso. Nell’ottobre del 1971 si discuteva sui conferenzieri per la V Settimana che si sarebbe svolta due anni dopo. Tenenti ebbe modo di parlare con Melis anche del VI convegno datiniano, confidandogli di non avere ancora trovato una formula «per il montaggio della VI Settimana, di cui mi sono assai preoccupato in quanto comporta difficoltà di realizzazione assai maggiori delle precedenti. Per quanto hanno già realizzato e per gli interessi che le animano, la scuola polacca e francese sono le più atte a fornirci facilmente dei contributi sul problema dei consumi. Volendo salvaguardare nel contempo la larghezza della partecipazione, a mio parere bisognerebbe cominciar coll’individuare coloro che potrebbero essere invitati dagli altri paesi ed esigere impegni concreti quanto prima» (Tenenti a Melis, 10.9.1972). Il tema di quell’appuntamento fu probabilmente il più braudeliano di tutti quelli svolti durante la presidenza dello storico francese.
A proposito del convegno successivo Melis scrisse a Tenenti: «Quanto al programma della VII settimana, in questi giorni, anche udendo le voci di vari colleghi delle Facoltà di Lettere, Diritto ed Economia della Spagna, così come altri incontrati a Napoli, mi sono sempre più convinto della opportunità di proporre il tema della moneta, che del resto, era stato richiesto anche all’Università di Zurigo ed a quella di San Gallo, per innestarci sul lavoro fatto a Spoleto, con il limite superiore stabilito al secolo XII», chissà che non volesse compensare la scelta precedente! (Melis a Tenenti, 16.4.1973).