La Laurea honoris causa: un’occasione perduta

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«Sono tutto emozionato, come quando si sta per varare la prima nave: domani porto in Consiglio di Facoltà la proposta per la laurea italiana al Maestro: il lungo lavoro ha dato nuovi frutti, appunto perché diluito; resta un po’ di freddezza nel Preside, (l’economista Alberto Bertolino) perché aveva detto di no in altre occasioni e forse mi farà rinviare la cosa, ma ormai deve cedere, anche perché ha chiesto cose grosse e adesso ho anche l’appoggio del Rettore. Sai superare i tecnici e gli stessi economisti, in questa Facoltà è un problema» (Tenenti a Melis, 1.3.1968).
Con queste parole Federigo Melis annunciò la prima tappa ufficiale della richiesta per il conferimento della laurea honoris causa a Fernand Braudel: era un’opportunità importante anche perché, in Italia, nessun altro Ateneo aveva concesso allo storico francese quel riconoscimento. Era necessario preparare un rapporto con il quale accompagnare la laurea ad honorem corredato della bibliografia: Melis chiese aiuto a Tenenti che naturalmente non si sottrasse all’obbligo e coinvolse nell’impegno sua moglie per la ricostruzione delle tante pubblicazioni dello storico francese (Tenenti a Melis, 24.7.1968). Il 6 ottobre del 1968 partì da Parigi uno speciale plico nel quale erano contenuti i materiali richiesti comprese le schede bibliografiche (Tenenti a Melis, 6.10.1968).
La cosa sembrava fatta, quando alla fine di marzo del 1969, Melis fu costretto a scrivere: «Avevo quasi del tutto preparato la cerimonia della consegna della laurea ad honorem per il 17 aprile; poi il Rettore e la Direzione Amministrativa mi hanno fatto presente che non sarebbe stato conveniente, dato che quello è un periodo di esami, recentemente stabiliti (e non se ne poteva fare a meno). Ne abbiamo parlato anche con il neo-preside che è il Prof. Parenti (il quale mi ha chiesto il Suo indirizzo e Le scriverà) e ci siamo accorti che è bene rinviare» alla fine di novembre (Melis a Braudel, 31.3.1969).
Nel novembre del 1969 il riconoscimento ebbe un altro rinvio perché «alcune Università hanno stabilito di non dare inizio alle lezioni e noi dovremo seguire la stessa sorte: e pertanto, come procedere ad una simile cerimonia, se le attività universitarie, praticamente, non hanno avuto principio? Io studierò bene la cosa con i Colleghi e Le proporrò un po’ più in là - cioè quando tutto potrà sembrare in regola - una data, o meglio più date, fra le quali Lei e la signora vorranno fare la scelta. Una data potrebbe essere il giorno immediatamente prima (il 9 aprile) dell’apertura della II Settimana; o quello successivo (il 17 o 18 aprile). Ma è ovvio che potremmo fare svolgere la cerimonia, ad esempio a febbraio» (Melis a Braudel, 13.11.969).
È questa l’ultima notizia sulla questione. Dunque non sappiamo perché la Facoltà di Economia e Commercio di Firenze non conferì allo storico francese il dottorato ad honorem. Melis non riuscì a superare le ostilità di economisti e aziendalisti? Difficile dire, forse aveva capito che per il momento non era il caso di insistere e decise di lasciar perdere.